Il Castello di San Pietro offre al visitatore una preziosa e fedele testimonianza di dimora gentilizia quattrocentesca.

Il Castello di San Pietro, quattrocentesca dimora storica della Bassa Piacentina, è oggi una vera e propria fucina creativa molto attiva; è un prezioso scrigno che custodisce e rende fruibile una proposta culturale raffinata che regala al visitatore un’esperienza da ricordare.
Il fascino per l'Oriente espresso dai proprietari, l'attenzione per gli artisti emergenti, la passione per l'arte antica, moderna e contemporanea sono qui una miscela unica e spettacolare.
Ecco perché al piano nobile del Castello di San Pietro trovate le sale e i saloni di un’antica dimora gentilizia finemente arredati con mobili e complementi d’epoca, nei sotterranei la mostra Cina Millenaria - I Guerrieri di Xi’An con quaranta statue dell’esercito di terracotta, al piano terreno la Sala delle Armi, un vero e proprio museo con l’esposizione permanente di oltre seicento pezzi d’antiquariato legati al mondo della guerra e nel sottotetto il Mim - Museum in Motion, collezione d’arte contemporanea che spazia tra le maggiori tendenze artistiche dal dopoguerra ai giorni nostri.
Nel parco del castello, ricavata dal sapiente restauro dell’antico deposito delle carrozze, la Locanda del Re Guerriero offre ospitalità ad un pubblico internazionale; la hall e le dodici camere dell’Art Hotel seguono l’esposizione a rotazione della collezione del Mim - Museum in Motion in un gioco di forme e colori in continuo movimento.

Il Castello di San Pietro

Il Castello di San Pietro, oggi proprietà della Famiglia Spaggiari, venne fondato nel 1460 per volontà di Bartolomeo Barattieri, giureconsulto e ambasciatore di Piacenza presso la corte di Papa Giulio II della Rovere. I lavori di costruzione del castello, che si addossa ad una torre della quale si ha testimonianza già dal XIII secolo, si protrassero per oltre trent’anni. Nei secoli il maniero non ha subito sostanziali modifiche e offre oggi una fedele e preziosa testimonianza di dimora gentilizia quattrocentesca. Disposto su un impianto quadrangolare da cui emergono i due Torrioni rotondi collocati sul lato nord ed il Mastio d’ingresso, il castello appare esternamente austero e compatto, mentre all’interno un doppio ordine di arcate dal delicato disegno lo rende leggiadro ed elegante. Tra gli ambienti interni, particolarmente interessanti risultano essere i due Saloni d'onore con soffitti in travi lignee finemente intagliate e dipinte, la Biblioteca ricca di un’importante collezione di oltre duemila antichi volumi riguardanti la storia di Piacenza e la Sala delle Armi un'incredibile esposizione di preziosi cimeli storici legati all'arte della guerra provenienti da tutto il mondo: spade, lance, alabarde, scimitarre, armature, pugnali, coltelli, pistole e fucili. Danno respiro alla costruzione ampi spazi verdi, il grande parco alberato in cui si snodano i sentieri originari e il prato, altrettanto vasto, che si apre a destra. La struttura è interamente visitabile, con percorsi guidati, la domenica e i festivi, da Marzo a Novembre.

 

La Sala delle Armi

La Sala delle Armi del Castello di San Pietro è una vera e propria Armeria-Museo. Qui trovate armi in grado di raccontare storie di uomini, e non solo vicende di guerra, ma anche di vita corrente, un secolo dopo l’altro.
La ricca collezione trova spazio nelle sale del pian terreno che si affacciano sul cortile dedicate, da sempre, ad ospitare il Corpo di Guardia, il gruppo di militari incaricati della sorveglianza del maniero e della nobile famiglia che qui viveva. La collezione, caratterizzata da una notevole varietà sia cronologica che tipologica di armi e complementi legati all’arte della guerra, mira ad offrire al visitatore una traccia dell’evoluzione dell’armamento nei secoli.
La prima sezione dell’Armeria è dedicata alle armi da fuoco con l’esposizione di numerosissime pistole, fucili, cannoni e bombarde, tra le quali spiccano pezzi rari di elegante e pregiata fattura come la minuscola pistola da palmo tipica dei bari, che inserita nel panciotto era scambiata per un orologio da taschino, il focone da posta, prototipo del primo fucile della storia, la coppia di pistole da duello ancora completa di accessori e custodia originale, le pepperbox, pistole tanto piccole e maneggevoli quanto letali e devastanti e il trombino, fucile a pallettoni dalla canna svasata usato dai banditi per le frequenti scorribande ai danni dei viaggiatori.
La seconda sezione dell’Armeria accoglie, invece, le armi bianche con un’impressionante allestimento che fodera le pareti di alabarde, spiedi, picche, lance, spade, fioretti, stiletti, daghe e pugnali. Qui troviamo sorprendenti pezzi che ci raccontano di paesi anche molto lontani, come le katane giapponesi, i tulvar e katar indiani, le jambye yemenite, i khukri nepalesi, i kriss malesi, oltreché sciabole da ufficiali di splendida fattura e possenti claymore scozzesi dalle bellissime else. Per concludere, una parte dell’Armeria è dedicata alle Guerre in Abissinia; tra le armi in esposizione spicca la lama ancora lucida di una larga spada diritta, probabilmente di un fitawrari, un grande comandante, che vicino all'impugnatura porta cesellato in modo finissimo il profilo inconfondibile di Menelik II, uno dei più grandi “Negus Neghesti” che l'Etiopia abbia mai avuto, sovrano dal 1889 al 1913.

 

Cina Millenaria - I Guerrieri di Xian

L’antica arte imperiale cinese risorge nel quattrocentesco Castello di San Pietro
Sono oltre quaranta le statue di terracotta dei Guerrieri di Xian esposte nella penombra dei sotterranei del Castello di San Pietro in Cerro.
I Guerrieri sono schierati in assetto da guerra come lo erano nel III sec. a.C.,quando furono posti a guardia del sepolcro monumentale di Qin Shi Huang, il primo imperatore della Cina; l’allestimento dell’esercito si sviluppa dai soldati semplici delle prime file ai generali delle ultime, passando attraverso la fanteria e la cavalleria.
La tecnica usata per la fabbricazione delle statue è quella impiegata in antichità e consiste nel compattare cerchi di argilla per creare il torace, al quale è poi aggiunta la testa. La struttura è quindi ricoperta di blocchetti di argilla che creano le uniformi, decorata e dipinta.
L’esercito non era certo una processione monocromatica di soldati e cavalli; era, al contrario, la manifestazione di una potenza soprannaturale dai toni chiassosi e brillanti quali il rosso, il verde, il porpora e il giallo, colori dei quali le statue recano ancora oggi le tracce.
Le figure, oltre ad avere pose differenti e armi specifiche corrispondenti alla loro funzione nell’esercito, mostrano anche tratti fisionomici molto diversi tra loro dimostrando un’eccezionale qualità tecnica ed artistica e un sorprendente senso realistico.

 

MiM - Museum in Motion

Il MiM - Museum in Motion offre una sintesi delle maggiori tendenze artistiche dal dopoguerra ai giorni nostri. Lo spazio museale, appositamente restaurato, si sviluppa lungo tutto il percorso tra le due torri, nell’antico camminamento di ronda e nel granaio. Il nome del museo, MiM - Museum in Motion, è stato ideato dall’illustre critico d’arte Pierre Restany (1930-2003), che ha sostenuto il progetto e ne ha seguito con passione la nascita; nel 2001 ha quindi assunto la responsabilità scientifica del volume che documenta la collezione con cui il museo è stato presentato al pubblico. Queste le sue parole: “Il nome testimonia l’ambizione di farne uno strumento di dinamica operativa aperta a tutti gli sviluppi della creatività contemporanea...conosco bene numerosi artisti e sono convinto che siano tra i già influenti protagonisti e testimoni di un’attività in espansione sempre più allargata ai problemi della nostra cultura globale” (dal catalogo, ed. Mazzotta, 2001). Il museo si apre con una vasta sala dedicata a pittori e scultori piacentini. Sono presenti gran parte degli artisti del movimento del fantastico: da Luciano Spazzali ad Armodio (Vilmore Schenardi), da Carlo Bertè a Gustavo Foppiani, da Cinello Losi passando per Ludovico Mosconi, gli ultimi lavori di Alberto Gallerati e William Xerra, le sculture di Francesco Perotti, Sergio Brizzolesi e Giorgio Groppi. La torretta è riservata ai lavori di BOT (pseudonimo di Osvaldo Barbieri “Terribile”, 1895-1958), importante futurista piacentino. Il percorso prosegue alla scoperta di autori italiani e stranieri con cui Franco Spaggiari ha stretto rapporti personali, conoscendoli da vicino, visitando i loro studi, ospitandoli alle rassegne d’arte che si sono tenute negli anni al castello e presso l’Antico Palazzo della Pretura di Castell’Arquato. La Collezione conta, ad oggi, più di milleseicento opere di pittura, scultura, fotografia, disegni e installazioni; i lavori sono esposti a rotazione, per dar vita a una realtà in continuo movimento.

 

Locanda del Re Guerriero

Immersa nella quiete della campagna emiliana, la Locanda del Re Guerriero è situata all'interno del parco che circonda il quattrocentesco Castello di San Pietro in Cerro (PC).

Un tempo scuderia e abituro di contadini e cocchieri oggi, dopo un accorto restauro, è un’elegante Dimora Storica dove i più moderni servizi dell’ospitalità sono stati perfettamente integrati con le suggestioni storiche e la bellezza naturale del luogo.

La hall e le dodici camere sono arredate con mobili e complementi di design ed impreziosite dalle opere d’arte contemporanea del MiM - Museum in Motion, collezione che trova spazio nei suggestivi ambienti del sottotetto del Castello di San Pietro.

VISITE GUIDATE

Il Castello è aperto la DOMENICA e i FESTIVI (Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile, 1 Maggio, 15 Agosto, 1 Novembre) dalla prima Domenica di Marzo al Ponte di Ognissanti.

Il Castello di San Pietro è interamente visitabile; il tour guidato, della durata di circa 1 ora e 15 minuti, prevede la visita delle sale del pian terreno e dei saloni del piano nobile, l’ingresso alla Sala delle Armi, al MiM - Museum in Motion e alla mostra Cina Millenaria - I Guerrieri di Xian, allestita nei sotterranei della roccaforte.

ORARIO VISITE GUIDATE:
Mattina ore 10:30 
Pomeriggio ore 15:00, 16:00, 17:00, 18:00* (* nei mesi di Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre)

INGRESSI:
GRATUITO: Bimbi fino a 5 anni e persone con disabilità
RIDOTTO BAMBINO da anni 6 a anni 12: € 6
RIDOTTO ALLIEVI ITALIAN DESIGN INSTITUTE: € 6
RIDOTTO RAGAZZI da anni 13 a anni 18: € 8
RIDOTTO possessori PASSAPORTO del Ducato, Over 65, soci FAI, possessori della Student Card dell'Università di Parma e accompagnatori persone disabili: € 9
INTERO: € 10

CONTATTI:
info@castellodisanpietro.it 
+39 (0)523 839056